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Allenamento casalingo

Esercizi per gli elastici fitness: semplici ed efficaci, perfetti da fare a casa

Quali sono gli esercizi da eseguire con gli elastici fitness, semplici ed economici accessori per fare  sport in qualsiasi posto, anche a casa? Oggi più che mai a causa dell’emergenza sanitaria, ci siamo abitati ad occupare qualsiasi spazio della nostra casa e a svolgere qualsiasi nostra attività o passione anche in spazi ristretti e privati. Basta infatti un balcone, un piccolo giardino o semplicemente uno spazio in camera per poter utilizzare queste fasce per il fitness e fare quindi esercizio fisico.

Elastici fitness, cosa sono?

La  banda elastica è una fascia di lattice naturale o materiale sintetico ipoallergenico di spessore variabile, versatile e utile ad allenare sia principianti sia professionisti. Viene utilizzata anche per recuperare infortuni e per riabilitazione.

Gli elastici sono accessori per lo sport economici e facilmente reperibili nei negozi specializzati in attrezzature sportive e online.

Si trovano in vendita kit di elastici di ogni resistenza, al fine di soddisfare qualsiasi richiesta: per chi deve intensificare l’esercizio muscolare, chi deve tonificare glutei e gambe, chi deve migliorare l’equilibrio, per potenziare la muscolatura, per allenare le fasce muscolari dopo un intervento o un problema.

Pesano pochissimo e possono essere trasportate facilmente e ovunque. Sono dunque un accessorio utile in palestra, ma utilissimo se si pratica home fitness

I colori degli elastici fitness

Vengono vendute in differenti gradi di resistenza (grazie a differenti spessori) e per questo vengono di norma utilizzati colori differenti, che indicano il differente livello di forza opposta dalla fascia.

In genere i colori più chiari indicano la resistenza minore, mentre i colori rosso, viola e nero sono utilizzati per indicare elastici destinati ai più allenati.

In particolare:https://d-9837365812941246186.ampproject.net/2103240330001/nameframe.html

  • gli elastici chiari con resistenza bassa, solitamente  rosa  o giallo, sono indicati per le persone che hanno appena cominciato ad allenarsi, per le persone di una certa età, a chi sta facendo fisioterapia, a chi sta recuperando da un infortunio
  • gli elastici di media resistenza, verde, arancione o blu, con carico 4-5 kg, sono consigliati a chi già si allena abitualmente e vuole integrare il proprio allenamento con un sforzo più intenso;
  • le fasce di colore viola, rosso o nero sono con grado di carico superiore a 6 kg e sono adatte a coloro che già sono esperti, che si allenano con metodo e vogliono intensificare gli esercizi.

Tipologie di elastici fitness

Le fasce o elastici per il fitness sono in vendita per tutti gli sportivi, principianti o professionisti, sono acquistabili sia singolarmente che in kit. In commercio troviamo:

  • Elastici a metro: rulli a partire da 20 metri da tagliare a misura, è la versione più economica utilizzata nelle palestre o da professionisti.
POWRX - Elastici Fitness ideati per la tonificazione ed Il potenziamento Muscolare, la Riabilitazione, Il Pilates e Lo Stretching - 45 m x 12,5 cm (Arancione - Resistenza Extra Extra Forte)
  • Elastici con maniglie: sono kit che includono 3-5 fasce di resistenza differente complete di maniglie per l’impugnatura facilitata e di cinghie per attaccare gli elastici. Spesso gli elastici hanno forma tubolare anziché a fascia. Vengono utilizzati soprattutto da uomini per esercizi che interessano la parte alta del corpo, con una certa potenza.
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Prezzi aggiornati il 31-03-2021 alle 6:58 PM.

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  • Elastici no latex: per chi è allergico al lattice naturale in materiale sintetico e ipoallergenico.

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  • Elastici circolari o loop band di dimensioni fisse: sono utilizzate per gambe e glutei.

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  • Elastici in tessuto: per chi non tollera il contatto con il lattice e per una presa più salda.

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Come si usano gli elastici fitness

Hanno un uso molto ampio, nel crossfit, negli allenamenti che puntano al potenziamento, nei percorsi riabilitativi, nel pilates, nello yoga, e anche per allenarsi a casa.

Una volta scelta la fascia elastica adatta si può iniziare a utilizzare per tanti esercizi semplici ma efficaci da eseguire anche a casa meglio se su di un tappetino fitness per non scivolare e ammortizzare la rigidità del pavimento, salvando le articolazioni. Saranno dedicati alla tonificazione di pettorali, braccia, spalle, addominali, glutei e gambe

Vediamo come eseguire gli esercizi fisici con gli elastici.

Elastici fitness: esercizi per pettorali e braccia

Gli esercizi che potenziano i muscoli pettorali e delle braccia sono i più apprezzati sia dagli uomini che dalle donne per combattere l’inflaccidimento dei bicipiti con l’avanzare dell’età e aumentare il volume del busto. Per farli si consiglia l’uso di elastici di media-alta resistenza, ma non è indispensabile.

Il borgo più bello d’Italia : Monteriggioni

Monteriggioni, un Magnifico esempio di Castello Fortificato

Monteriggioni rappresenta uno dei borghi fortificati più significativi del territorio. E’ rimasto incredibilmente intatto come se il tempo non fosse mai tascorso su quella collina, da dove elegantemente adagiato, domina su tutto il paesaggio circostante.

Monteriggioni si trova in provincia di Siena a metà strada tra questa splendida cittè e Colle Val d’EIsa. La circolarità perfetta del suo perimetro la fa sembrare una costruzione realizzata artificialmente. E’ stata invece ottenuta seguendo le naturali curve di livello del terreno.

Il paese è stato costruito dai Senesi tra il 1213 e il 1219 per scopi puramente difensivi e domina il territorio dalla cima di una collina che si affaccia sulla via Cassia, una posizione strategica che permetteva alla città di controllare Colle Val’d’Elsa e Staggia.

La cinta muraria intatta è composta da 14 torri e 2 porte. La Porta Franca o Romearivolta verso Roma e la Porta Fiorentina rivolta verso Firenze. La struttura del borgo come la vediamo oggi può essere considerata essenzialmente quella originale, le uniche modifiche a cui è stata sottoposto risalgono al sedicesimo secolo ( si adattarono le torri alle nuove armi da fuoco e si aggiunse della terra alla base delle mura esterne) e al 1921, quando 3 delle 14 torri furono abbassate al livello delle mura.

Per accedere in Piazza Roma, il cuore del borgo, si deve attraversare la Porta Franca o Romea. Sulla piazza si affaccia la Chiesa di Santa Maria Assunta, realizzata insieme al castello in stile romanico e gotico. Intorno alla piazza sono disposti prati e orti, un tempo utili per la sopravvivenza della popolazione in caso di assedio.

Il prestigio e la particolarità di questo borgo godono di una fama consolidata ormai da tempo; anche il sommo poeta Dante Alighieri cita Monteriggioni nella sua opera pià famosa, la Divina Commedia:

Festa Medievale di Monteriggioni

Ogni anno all’interno delle mura del paese nel mese di luglio si celebra un evento speciale: la “Festa Medievale” di Monteriggioni, una delle rievocazioni medievali più belle e verosimili della regione. La città vola indietro nel tempo fino all’epoca medievale, le strade si riempiono di artigiani, nobili cavalieri, popolani in costume per dare vita a un’atmosfera emozionante. Danza, performance dal vivo, musica, treatro, spettacoli per bambini, rievocazione di duelli, tamburini, acrobati, cantastorie e chi più ne ha più ne metta.

Un tour nella storia che offre anche l’opportunità di gustare antichi sapori dell’epoca: taverne, osterie e ristoranti aperti per dare un senso enogastronomico al vostro viaggio nel passato. Avrete anche l’opportunità di scambiare i vostri Euro con monete medievali e con queste fare acquisti all’interno delle mura.

Monteriggioni Il borgo toscano da cui si entrava all’inferno

Monteriggioni, in provincia di Siena, è uno dei borghi più belli della Toscana anzi d’Italia ed era considerato, nel Medioevo, luogo di entrata all’Inferno.

Apple iPad Pro (11″, Wi-Fi, 128GB) – Grigio siderale

Il tuo prossimo computer, non è un computer

  • Display Liquid Retina edge-to-edge da 11″ con tecnologia ProMotion, True Tone e ampia gamma cromatica P3
  • Chip A12Z Bionic con Neural Engine
  • Grandangolo da 12MP, ultra-grandangolo da 10MP, scanner LiDAR
  • Fotocamera anteriore TrueDepth da 7MP
  • Face ID per l’autenticazione sicura e Apple Pay
  • Audio a quattro altoparlanti e cinque microfoni di qualità professionale
  • Wi-Fi 6 802.11ax
  • Fino a 10 ore di autonomia
  • Connettore USB-C per ricarica e accessori
  • Compatibilità con Magic Keyboard, Smart Keyboard Folio e Apple Pencil
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Display11‑inch Liquid Retina display con tecnologia ProMotion e True Tone
Capacité64GB, 256GB, 512GB, 1TB
ChipChip A12X Bionic con architettura a 64 bit, Neural Engine, Coprocessore M12 integrato
Fotocamera y videoGrandangolo da 12MP e ultra‑grandangolo da 10MP con Smart HDR e registrazione video 4K a 24 fps, 30 fps o 60 fps
Videocamera frontale**Fotocamera anteriore TrueDepth da 7MP con modalità Ritratto, Illuminazione ritratto e Smart HDR
Batteria e alimentazioneFino a 10 ore di navigazione in Wi‑Fi, riproduzione video o riproduzione audio, Fino a 9 ore di navigazione web su rete dati cellulare, Ricarica tramite computer via USB‑C o tramite alimentatore
ConnettoreConnettore USB‑C
Cosa c’è dentroiPad Pro, Cavo di ricarica USB‑C (1 metro), Alimentatore USB‑C da 18W
Altezza247.6 mm (9.74 inches)
Larghezza178.5 mm (7.02 inches)
Spessore5,9 mm (0.23 inch)
Peso471 grammi (1.04 pounds) Wi-Fi model, 473 grammi (1.04 pounds) Wi-Fi + Cellular model
Apple PencilApple Pencil (seconda generazione)
Data di uscita del prodotto3/25/2020

Recensione:

Finalmente ho avuto modo di mettere le mie mani sopra il nuovo iPad 2020 da 11″, la nuova versione con qualche upgrade (fotocamera per esempio) rispetto al modello precedente.
Non farò una review granché tecnica perché se volete trovare dati a riguardo potete tranquillamente cercali sul web, vorrei più che altro fare una analisi da “utente medio” che non è nè fissato Apple nè fissato di altre marche.
Solitamente quando si tratta di tablet mi muovo verso Apple perchè, a mio modesto parere, penso sia la regina incontrastata: tablet reattivi, supporto ottimi, velocità fuori dalla norma, qualità eccelsa. Insomma, ha veramente tutto, oltre ovviamente le applicazioni ottimizzate. Anche una vita più lunga come prodotto di consumo, ma quello dipende dall’utilizzo.
Ciò su cui voglio soffermarmi è perché comprarlo e la definizione che gli è stata impropriamente data: sostituto del computer.
In realtà non è propriamente così, abbiamo tra le mani sicuramente un ottimo prodotto – sennò non ci avrei speso così tanto per averlo subito! – ma con tutti i limiti di iPadOS.
Sicuramente non parliamo di un semplice tablet: questo mostro ha uno schermo con un refresh rate di 120 Hz; un supporto rinnovato grazie alla nuova tastiera in arrivo e al mouse; la apple pencil di seconda gen che è perfetta; un parco applicazioni di tutto rispetto.
Ma quindi, se non è un computer – poiché gli mancano le applicazioni per i professionisti e non lo sostituisce completamente, ma nemmeno un semplice tablet – grazie ai vantaggi menzionati sopra, che cosa è?

Un iPad, semplicemente. Una via di mezzo fra le due cose di sopra.

Penso che si collochi perfettamente nella fascia di tablet che, nel futuro, vedremo sostituire molti laptop, ma adatti solo ai quei professionisti che hanno bisogno di un determinato tipo di applicazioni senza dover ricorrere per forza di cose ad un fisso od un portatile.
Il peso è inferiore al KG, ma se abbinato alla nuova tastiera, il peso è molto più vicino alla nuova linea di portatili Apple presentata. Anche il costo.
Qui sorge quindi il dubbio: quale comprare?
Indubbiamente, se avete la possibilità, entrambi. Ma logicamente non tutti possono, io compreso, e ho dovuto quindi fare una scelta: iPad 2020.
Perché?
Sono uno studente universitario, ho bisogno di muovermi spesso, ma ho anche bisogno di progettare, prendere appunti, avere un device dinamico che mi permetta di lavorare in movimento nel modo che più mi è comodo: touchscreen, tastiera, penna. Questo iPad ha tutto.
Penso che la vera domanda sia “per cosa lo utilizzerei e come mi aiuterebbe nel lavoro?” più che un generico “perché comprarlo e spendere quasi quanto un computer?”.
Io mi sono fatto questa domanda e sono andato subito a colpo sicuro.

Tra le tante cose vorrei tra l’altro apprezzare il cambiamento di Apple, finalmente un cavo USB C (incluso tra l’altro nella confezione). Notevole anche la fotocamera, fa veramente delle belle foto, oltre che ritratti. Per tutto il resto non mi esprimo: sarebbe semplicemente un ripetere le recensioni passate. Abbiamo un prodotto che è stato raffinato, non un nuovo iPad.
Ma pur sempre di iPad si tratta.

Consigliato.

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Slow Rock – Classifica Rock lenti-

LA MIA PERSONALISSIMA CLASSIFICA DEI BRANI SLOW-ROCK DI TUTTI I TEMPI….

Posizione 10: (Everything I Do) I Do It For You (Official Music Video)

Posizione 9 :Scorpions – Send Me An Angel (Official Music Video)

Posizione 8 Bryan Adams – Heaven 

Posizione 7 U2 – With Or Without You

POSIZIONE 6 Where The Streets Have No Name

POSIZIONE 5 Guns ‘n Roses- Sweet Child o’ Mine –

POSIZIONE 4 Mr. Big – To Be With You

POSIZIONE 3 Europe – Carrie 

POSIZIONE 2 -Metallica – Nothing Else Matters (Metallica & San Francisco Symphony Orchestra)

NUMERO 1 … INDISCUSSO…Simple Man – Lynyrd Skynyrd –

La Leggenda di Azzurrina

Azzurrina, una verità scomoda

Sì, lo so, dopo aver letto il titolo starete pensando “Ecco, ora questo ci rifila l’ennesimo articolo sul fantasma del castello di Montebello. Un storia sentita mille volte…”.
Sì e no: sì perchè per onor di cronaca devo illustrarla per chi ( pochi credo) non consoce la leggenda di Azzurrina; no perchè a ciò che giungerò io è piuttosto diverso dalle credenze attuali.
Azzurrina è la protagonista di un’antichissima leggenda popolare romagnola, secondo la quale all’interno del Castello di Montebello (in provincia di Rimini) vaga l’anima in pena di una bambina di circa 5 – 6 anni morta in circostanze misteriose il 21 giugno del 1375.
Prima di enunciarvi le due teorie su chi fosse la piccola Azzurrina ( c’è anche chi preferisce credere che non sia mai esistita, ma questa è un’altra storia) lasciatemi spiegare perchè parliamo di leggenda e non di fatti storici. I problemi sono principalmente due: il periodo, che è piuttosto remoto, e la perdita di gran parte degli scritti che trattavano della vita al castello in epoca medievale. A noi oggi sono giunte poche e frammentate informazioni sulla vita romagnola tra il XIV e il XVII secolo, quindi bisogna fidarsi delle storie tramandate per lo più oralmente, che purtroppo in un tempo così ampio sono poco affidabili. Non esiste quindi la certezza che ciò che dice la leggenda o ciò che scriverò io per ragionamento siano una verità assoluta: potremmo sbagliarci entrambi o avere ragione in parte entrambi, chissà!
Bene, al di là che si creda o meno della presenza dell’anima in pena nel Castello di Montebello, vediamo di scoprire chi era Azzurrina.
La leggenda ( così come vi verrà spiegata anche dalle guide se andrete a visitare il castello) vuole che intorno al 1370 nacque al castello la piccola Guendalina, figlia di Ugolinuccio, feudatario di Montebello di Torriana, chiamato anche Uguccione. La piccola ebbe la sfortuna di nascere con un evidente difetto, ma soprattutto in un’epoca in cui la superstizione era ai massimi storici: era albina. Al tempo nascere albini era un motivo come un altro per essere accusati (o far accusare i genitori) di avere a che fare con il diavolo o di stregoneria ( la devastante “caccia alle streghe” scatenata dalla Chiesa iniziò pochi anni dopo); non solo: anche il popolo al tempo preferiva uccidere un’innocente “figlia del demonio” piuttosto di accettare che fosse una malattia, perciò immaginate come reagirono Uguccione e la sua consorte quando sin dai primi mesi di vita si accorsero che la loro bambina non era “normale”.
La leggenda dice che Uguccione in realtà non fosse un uomo di polso e che nonostante gli fosse stato suggerito dai servitori di disfarsi della bambina, preferì l’amorevole consiglio della moglie, che si ingegnò affinchè agli occhi di tutti la loro figlia apparisse come una bambina qualsiasi. Dato che la piccola Guendalina a soli sei mesi aveva già tutti i capelli bianchi, la madre iniziò a tingerle i capelli di nero, ma i pigmenti che periodicamente utilizzava con il tempo degeneravano in un leggero riflesso azzurro che donavano ai capelli un colore davvero insolito. Proprio da quel riflesso nei suoi capelli ebbe origine il soprannome “Azzurrina” e da allora al castello e in tutta la regione la piccola Guendalina divenne famosa come Azzurrina.
Uguccione era un padre amorevole e molto protettivo verso la piccola, al punto che sin da quando la piccola iniziò a camminare decise di farla sorvegliare da due guardie, chiamate Domenico e Ruggero, questo perchè temeva che i pregiudizi popolari e alcuni ospiti poco fidati potessero metterla in pericolo.
Si dice che il 21 Giugno del 1375, mentre Uguccione era ai confini del territorio a sedare una rivolta, al castello di Montebello scoppiò un tremendo temporale e la piccola Azzurrina per questo venne confinata a giocare in un’ala del castello con una palla fatta di stoffe e stracci. Poi la palla cadde giù per le scale che conducevano alla ghiacciaia sotterranea; Azzurrina scese a recuperarla e fu allora che le guardie udirono un grido disperato. La mamma e tutto il personale del castello accorsero per capire cosa fosse accaduto, ma la bimba era sparita nel nulla da allora non venne mai più ritrovata.
Questa è la versione più raccontata della leggenda di Azzurrina, e apparentemente ha un senso. Per primo io ho scritto un articolo prendendola per veritiera circa un annetto fa; poi però ho iniziato a notare alcuni particolari della storia che di logico hanno ben poco.
Iniziamo con l’albinismo: essere albini vuol dire non solo avere i capelli quasi bianchi, ma anche una mancanza di pigmentazione nella pelle, nei peli, nell’iride e nella coroide. Ora, anche supponendo che la bambina avesse un albinismo non grave (infatti la maggior parte delle volte all’albinismo sono legati difetti visivi gravi, intolleranza ai raggi solari, problemi renali, e cardiaci), non era possibile al tempo celare la condizione: gli albini hanno gli occhi rosei o grigi e la pelle è priva (o quasi) dell’enzima della melatonina, quindi bianchissima ( al tempo in Italia eravamo molto scuri di pelle). Per di più l’albinismo si manifesta in individui nati da genitori entrambi portatori sani o entrambi albini, quindi ciò vorrebbe dire che la famiglia di Uguccione e della moglie avevano entrambi parenti albini ( cosa che io non ho trovato).
Parliamo poi del colorante per i capelli. La leggenda vuole che mamma di Azzurrina le tingesse i capelli con un nero estratto da particolari alberi, ma basta fare una semplice ricerca per scoprire che tra il 1200 e il 1500 in Italia il colore nero fosse ottenuto solo dalle cortecce di ontano, castagno, leccio, faggio e quercia comune, tutte tinte che degeneravano al massimo in sfumature marroni o verdastre ( quindi non azzurre).
Infine la cosa che mi ha fatto riflettere è l’atteggiamento del feudatario, tale Uguccione. Al tempo le donne, anche se di nobili casate, erano considerate niente più che incubatrici di figli maschi: ogni capofamiglia si auspicava di avere un figlio maschio come erede, al costo di ripudiare la moglie se gli avesse donato solo femmine. Il fatto che fosse talmente attaccato alla sua bambina al punto da metterle costantemente alle calcagna delle guardie personali mi fa storcere un po’ il naso.
Questi miei dubbi mi hanno portato a fare qualche ricerca e ho ottenuto un’altra versione della storia.
Prima di tutto, lo ripeto, la storia del Castello di Montebello si perde nei secoli passati, pertanto non si riesce a giungere alla certezza di ciò che accadde alla fine del 1300, quindi ci sono giunto per deduzione partendo da un po’ più lontano.
La leggenda di Azzurrina è stata tramandata oralmente per quasi tre secoli, probabilmente venendo di volta in volta distorta e modificata. Nella prima metà del 1600 un parroco romagnolo nei pressi di Rimini scrisse una raccolta di leggende e storie popolari della bassa Valmarecchia, e su quel documento per la prima volta comparve la storia di Azzurrina. Il titolo però era “Mons belli et Deline” (Montebello e Adelina) e in tutto il racconto non fece mai il nome di Guendalina, bensì di Deline (diminutivo di Adele o Delia).
Adele, Delia e Adelina erano nomi femminili ampiamente diffusi al tempo in tutto il nord Italia, al contrario di Guendalina, che pur essendo stato coniato intorno al 1150, era tipico del nord Europa (Gwendolyn o Gwendoline erano usati prevalentemente in Galles, Inghilterra, nord della Francia e nord della Germania). Io quindi identificherei Azzurrina più con il nome di Adelina.
Al di là del vero nome di Azzurrina cerchiamo di capire chi era e da quale famiglia arrivasse.
Partiamo da Gradara, una cittadina al confine tra Marche ed Emilia Romagna e a solo una trentina di chilometri da Montebello. Il castello di Gradara è famoso per essere stato scenario del tradimento di Francesca da Rimini con Paolo Malatesta ( i famosi Paolo e Francesca citati da Dante nella Divina Commedia) ai danni del fratello di Paolo, Giovanni Malatesta detto “Ciotto”. Circa un secolo più tardi quell’adulterio finito male per i due amanti, il castello fu ereditato dalla bella Costanza Malatesta che per alcuni anni vi dimorò assieme al suo marito Uguccione Della Faggiola.
Il loro matrimonio fu celebrato per volere di Papa Urbano VI affinché i due casati romagnoli smettessero di farsi guerra e per fare in modo che quell’unione giovasse al potere della Chiesa con una solida alleanza militare. Per questo motivo si può facilmente immaginare che i due non fossero innamorati pazzi l’uno dell’altra, specialmente da parte di Costanza che era una giovincella molto attraente e desiderata, al contrario di Uguccione che veniva sempre descritto come brutto, basso, tozzo e dal carattere scorbutico.
Proprio questo motivo sembra essere alla base delle voci che venivano messe in giro al tempo sull’infedeltà di Costanza, che durante i numerosi viaggi del marito ai confini delle proprietà si consolava con fugaci scappatelle notturne con gli ospiti del castello e qualche romagnolo delle campagne circostanti.
Secondo gli storici fu questo il motivo principale per cui Uguccione decise di trasferirsi assieme a Costanza al castello di Montebello: cambiando zona sperava che quelle indiscrezioni si attenuassero e si dice che lui stesso inviò spesso gruppi di guardie a “punire” quelli che parlavano troppo. Costretto a numerosi allontanamenti dal castello per motivi politici e sociali, Uguccione commissionò al suo stesso zio le faccende del castello e sopratutto gli diede il compito di sorvegliare la bella Costanza.
Sotterfugi chiamano sotterfugi e la bella castellana venne avvertita dai servitori di essere spiata, così passò ad “ammaliare” le stesse guardie del castello, affinchè allentassero i controlli e le permettessero di placare i bollenti spiriti con gli avventurieri.
Nel 1375 fu trovata nel letto a concupire con un mercenario tedesco, tale Ormanno: la guardia però, invece di informare il suo padrone, ebbe pietà della bellissima fanciulla (o probabilmente anche lui fu ricompensato al meglio dalla moglie fedifraga) e nel dicembre dello stesso anno Uguccione presentò al popolo la sua primogenita, una bambina stranamente dai capelli chiari…
Come avrete notato cambiano un po’ di cose rispetto alla leggenda: la bambina era bionda e non albina, nacque nel 1375 e non nel 1370, era frutto di un adulterio e non figlia legittima di Uguccione. Ma andiamo avanti.
Il nome della bambina non è mai stato chiaro agli storici, sebbene sia stata chiamata sia Guendalina che Adelina. Io la chiamerò Azzurrina, giusto per capirci.
Dagli archivi storici risulta quindi che la piccola non fosse albina come vuole la leggenda: in un manoscritto ritrovato da un frate ospitato alla corte dei Guidi di Bagno, Azzurrina era bionda, a dispetto dei suoi famigliari tutti di capelli scuri e carnagione mediterranea. Quell’anomalia nelle famiglie Malatesta e Della Faggiola non poteva affatto passare inosservata agli occhi di Uguccione e della gente che frequentava la rocca: era chiaro che la bambina non fosse figlia di Uguccione.
Lo stesso Uguccione insinuò più volte il dubbio e, nonostante Costanza replicasse la sua innocenza e fedeltà, non volle riconoscere la piccola come parte del suo sangue. Perchè allora Uguccione avrebbe cresciuto sotto il suo tetto la bambina fino a 5 -6 anni ( come riportano i documenti) e avrebbe continuato ad ospitare la moglie adultera?
Beh, Uguccione non era un bell’uomo e negli ultimi anni era diventato anche storpio per un incidente a cavallo. Nessuna donna gli si avvicinava, e perfino molte serve preferirono tentare la fuga ( finita quasi sempre con la morte) pur di non finire nel suo letto. Uguccione aveva bisogno di un figlio maschio ed era disposto a tollerare Costanza fino a quando non gli avesse dato ciò che voleva.
Quando Azzurrina aveva circa 3 anni i sotterfugi sull’infedeltà di Costanza raggiunsero anche il castello di Montebello e la bambina veniva sempre additata come la dimostrazione. Fu così che Uguccione ordinò alla bambinaia di tagliare i capelli della piccola e di nasconderli con un copricapo.
Secondo gli storici i capelli di Azzurrina si tinsero di un celeste-verdognolo a causa della tinta bluastra derivata dalla pianta del guado ( ancora oggi usata per tingere i blue jeans) di cui era colorato il copricapo della bambina. Uguccione ( per fortuna della tata) gradì la novità azzurrognola, che avrebbe nascosto la sua “vergognosa chioma bionda” e gli avrebbe dato modo di inventare la scusa che la bambina stava mutando i capelli scurendoli come ogni membro della sua casata.
La vita di Azzurrina giunse però a poco più di 7 anni, quando Uguccione ebbe un figlio maschio da una concubina. I sotterfugi si erano in parte placati, ma mai scomparsi ed era arrivato il momento di metterli a tacere una volta per tutte. Nel dicembre del 1383 la bambina scomparve misteriosamente dal castello: la storia non porta a fatti plausibili, ma si pensa che lo stesso Uguccione abbia assoldato un sicario per far sparire il frutto dell’adulterio di Costanza e seppellire il corpo nella campagne circostanti.
Una volta liberatosi dell’improbabile figlia Uguccione ripudiò Costanza e la confinò nel castello di Gradara, dove la donna venne assassinata il 15 ottobre 1378, anche qui molto probabilmente su ordine del marito.
Azzurrina quindi era una verità scomoda, una bambina la cui unica colpa era di portare sul suo corpo il segno dell’infedeltà di sua mamma. Che oggi all’interno del castello di Montebello ci sia il fantasma di Azzurrina che chiami la mamma è difficile dirlo, nonostante siano stati fatti numerosi studi e rilevamenti, ma sicuramente le mura della rocca hanno assistito a molte ingiustizie e tra le tante, forse, anche a quella di una piccola bambina colpevole solamente di essere bionda.

Fonte : MISTERI DEL MONDO

Costruisci il tuo Piano Alimentare

COME CREARE UN PIANO ALIMENTARE

Con il giusto supporto, mangiare bene ogni giorno può essere facile come contare fino a 3! Devi solo seguire passo passo la nostra guida per creare un pasto sano ed equilibrato per il tuo piano personalizzato.

5 MOTIVI per creare un piano alimentare

#1 AIUTA A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI NUTRIZIONALI

Assumi il controllo della tua nutrizione pianificando i pasti per tutta la settimana. Avendo un quadro d’insieme dei nutrienti e dei gruppi alimentari che consumi ogni giorno, oltre che dell’apporto calorico, sarà più facile raggiungere i tuoi obiettivi nutrizionali. Questo ti aiuterà anche ad evitare di scegliere, nella frenesia degli impegni, la prima cosa che capita, che in genere non è tra le più nutrienti.

#2 AIUTA A FARE SCELTE PIÙ SANE

Informati, cerca di saperne di più in materia di buona nutrizione e impara ad adattarla ai tuoi obiettivi. Questo ti aiuterà a capire le varie opzioni a tua disposizione e non dovrai più stare davanti a uno scaffale con un prodotto in una mano per leggere l’etichetta e lo smartphone nell’altra cercando info su Google.

#3 AGGIUNGE VARIETÀ AI TUOI PASTI

Senza neanche rendertene conto, potresti ritrovarti “ingabbiato” in una routine giornaliera con sempre la stessa colazione, lo stesso pranzo, la stessa cena. Inizia a pianificare i pasti: scoprirai la grande varietà di opzioni sane con cui sostituire il solito cappuccino e cornetto.

#4 FA RISPARMIARE TEMPO E DENARO

Basta vagare senza meta tra gli scaffali del supermercato! Fai una lista basata sul tuo piano alimentare settimanale. In questo modo, acquisterai la quantità di prodotti che ti serve effettivamente, riducendo gli sprechi.

#5 RIDUCE LO STRESS

La domanda “Che c’è per cena?” ti assilla tutto il giorno? Con un piano settimanale puoi evitare lo stress di starti a preoccupare di cosa cucinare ogni sera. Pianifica, prepara e cogli tutti i benefici di pasti nutrienti.

Proponiamo un nuovo modo di vivere – un viaggio– basato su nutrizione equilibrata, attività fisica regolare, idratazione e riposo. Ogni giorno,

TI INTERESSA ?

Il mio nome e Giuffrida Stefano, sono un consulente del benessere .

supporterò i tuoi obiettivi e ti aiuterò a trasformarli in realtà. Un sistema di supporto è fondamentale tanto quanto piani alimentari ed esercizio regolare perché ti mantiene

OTTIMIZZA LA TUA NUTRIZIONE

Ognuno ha esigenze e obiettivi diversi.
Il viaggio verso i risultati che desideri inizia con una nutrizione equilibrata e un sano esercizio fisico. Ma perché i risultati siano sostenibili, occorrono dedizione e un piano che ti mantenga concentrato 

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  • La colazione
  • Proteine
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  • Scienza della nutrizione

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